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Manuale operativo di Logistica integrata

2- Dalla Logistica alla Logistica integrata

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Cos'è la Logistica

Dalla Logistica alla Logistica integrata
La Logistica integrata in azienda


Con la fine della seconda guerra mondiale, l'esigenza di organizzare in maniera efficiente il trasporto delle materie prime dai siti di origine alla fabbrica e dei prodotti ai mercati di sbocco divenne sempre più pressante.
Le nuove tecnologie consentirono alle aziende di ottenere capacità produttive che i singoli mercati locali non sarebbero mai stati in grado di assorbire completamente, e misero a disposizione delle imprese mezzi di trasporto e comunicazione capaci di fargli raggiungere ogni parte del mondo. Si assisteva alle fasi iniziali della globalizzazione dei mercati.
La politica coloniale permise alle grandi potenze dell’epoca di approvvigionarsi, oltre che di materie prime, anche di manodopera a basso costo, gli schiavi. Già alla fine del XIX secolo, però, le pressioni popolari nei paesi ricchi ed i moti indipendentistici nei paesi di origine degli schiavi, portarono alla messa al bando di tale usanza. Per un po’ si tornò ad impiegare manodopera nazionale, ma a partire dalla fine della seconda guerra mondiale, le ex colonie si affacciarono sulla scena internazionale, offrendo sul mercato quella che, a volte, era la loro unica risorsa, la manodopera, ed offrendola a costi veramente competitivi rispetto a quella reperibile nei paesi industrializzati. Ciò portò molte aziende a trasferire in tali paesi i processi produttivi a maggior apporto di lavoro umano. Con tutte le conseguenze del caso. Tale politica, oltre a richiedere una sempre maggiore ottimizzazione della logistica delle merci, portò allo sviluppo della logistica delle persone. Se da una parte la globalizzazione ha offerto alle imprese che ne hanno saputo approfittare la possibilità di espandere i propri mercati, dall’altra, ad alcune di esse ha imposto di estendere il raggio d’azione degli addetti ai servizi di assistenza post-vendita, aggiungendo nuove problematiche alla logistica del personale.
Alla base di tutto ciò sta l’enorme sviluppo tecnologico che ha caratterizzato la storia umana a partire dal XVIII secolo. Sviluppo che recentemente ha subito un’accelerazione fino a pochi anni fa impensabile. Si pensi che la vita commerciale media di un prodotto elettronico non supera i 6 mesi. Una volta soddisfatti tutti i bisogni espliciti dei principali mercati, infatti, si è dapprima cercato di identificare ed evidenziare quelli latenti, e successivamente ci si è concentrati sul miglioramento dei prodotti esistenti, e sull’ottimizzazione dei sistemi produttivi. La competizione si è quindi spostata sulla qualità e sul prezzo. E poiché i mercati sono quasi tutti maturi, le imprese si trovano costrette a spingere le vendite offrendo prodotti sempre nuovi e/o riducendo i prezzi. Tali politiche richiedono la gestione di un’immensa mole di informazioni. Informazioni che devono poter circolare velocemente tra il personale addetto ed essere protette da intrusioni non autorizzate.
In uno scenario altamente competitivo come quello descritto fino ad ora, le aziende si trovano a non poter più autofinanziare il proprio sviluppo. Se nel XVIII e XIX secolo i capitali necessari alla creazione ed allo sviluppo dell’azienda erano forniti dai fondatori e dal reinvestimento di parte degli utili conseguiti, ora ciò non è più possibile. La ricerca scientifica richiede investimenti altissimi che potranno rientrare solo nel lungo periodo e la competizione sul prezzo comporta una continua erosione dei margini di guadagno. Margini che scendono anche a causa dei crescenti costi di marketing. Questo costringe le imprese a rivolgersi su mercati esterni per reperire i capitali necessari. Anche qui, però, la globalizzazione ha fatto sentire i suoi effetti. I vari mercati finanziari nazionali si sono trovati a competere tra loro nell’intermediazione dei capitali, favorendo di volta in volta domanda od offerta, e sono sorte nuove tipologie di operatori. Nei paesi industrializzati sono anche sorte agenzie governative destinate al finanziamento del sistema imprenditoriale nazionale. Nell’approvvigionamento di tali risorse, allora, occorre tenere conto di tutta una serie di informazioni, non sempre strettamente finanziarie e molto spesso di difficile prevedibilità. Si pensi per esempio a variabili quali il rischio paese o la differenza cambi.
Possiamo allora concludere che, in un mercato come quello attuale, una corretta strategia aziendale deve prevedere strumenti che consentano di coordinare ed ottimizzare i flussi di capitali, materie, personale ed informazioni tra l’impresa e l’ambiente esterno. In altre parole, qualsiasi strategia deve essere supportata da un efficiente piano logistico. E tale strumento deve, a sua volta, prevedere una serie di indicatori che consentano di valutarne l’efficacia.

(C) 2013 Created by Andrea Soldati